Amore e Psiche

Amore e Psiche, la leggenda d’amore più bella di sempre
Quella di Amore e Psiche è una favola senza tempo, metafora dell’eterna lotta tra razionalità e istinto, tra cuore e cervello

La storia di Amore e Psiche è uno dei miti più romantici di sempre, perché racconta di un amore ostacolato dall’invidia di una dea e di due amanti che riescono a ricongiungersi nonostante mille difficoltà e peripezie.

Secondo la leggenda, Psiche è una bellissima fanciulla, talmente bella da essere chiamata Venere.

Non è difficile suscitare in breve tempo le ire della vera dea, che decide di affidare a suo figlio Amore (Cupido) il compito che, crede, le darà la sua vendetta: far innamorare Psiche dell’uomo più brutto e avaro del mondo.

Ma qualcosa non va come previsto: nello scagliare la freccia, Amore sbaglia il colpo e finisce invece per colpire se stesso. Si innamora perdutamente della ragazza.

Storia di intrighi, complotti, amori sofferti, peripezie e prove.

La Sala di Amore e Psiche è una delle più sontuose stanze affrescate di Palazzo Te, progettato e realizzato a Mantova da Giulio Romano
[http://www.palazzote.it/index.php/it/palazzo-te/sale-monumentali/camera-di-amore-e-psiche]

Entrando in quella stanza che sa di amore vero, in cui i muri profumano ancora dell’alcova di Federico e Isabella Boschetti, alla quale era dedicata la costruzione di Palazzo Te, uno stupore diffuso dilaga.

Entrando timidamente, la paura di infrangere l’intimità di quella stanza, di quella che è stata il luogo di passione dei due e allo stesso tempo luogo in cui è installato il pavimento specchiante di Pirri che accentua la timidezza dello spettatore, come se stesse varcando la soglia di un posto sacro e proibito.